19 settembre 2025

Quarant'anni fa moriva Italo Calvino

Quaranta anni fa, il 19 settembre 1985, moriva a Roma il partigiano e scrittore Italo Calvino.

Figlio di Eva Mameli, prima donna ad occupare una cattedra di botanica in Italia, e dell'agronomo Mario Calvino, socialista originario di Sanremo, il giovane Italo matura nell'ambiente cosmopolita e multiculturale d'anteguerra della cittadina ligure quegli ideali che lo porteranno ad aderire alla Resistenza.

Alla nascita della Repubblica di Salò, Calvino si dà alla macchia sulle colline a monte di Sanremo, per poi unirsi ad una formazione denominata "Brigata Alpina" attiva nei comuni di Baiardo e Ceriana, passando poi tra le fila dei garibaldini della IX Brigata Garibaldi, successivamente II Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", e infine tra i gappisti del GAP "Giacomo Matteotti" di Sanremo. Catturato dai fascisti e costretto ad arruolarsi nell'esercito repubblichino, diserta e ritorna tra le formazioni garibaldine, questa volta tra i partigiani della V Brigata Garibaldi "Luigi Nuvoloni", sempre appartenente alla II Divisione, assieme al fratello Floriano. Partecipa a numerose battaglie e scontri a fuoco, tra i quali il combattimento di Baiardo del 10 marzo 1945 che vedrà i partigiani vittoriosi su una compagnia di bersaglieri della RSI; scrive diversi articoli su numerose testate clandestine quali "Il Garibaldino", "La nostra lotta", "La Voce della Democrazia" e "L'Unità".

Nel dopoguerra proseguirà il proprio impegno aderendo al PCI e rievocando i mesi della lotta partigiana nella raccolta di racconti "Ultimo viene il corvo" e, soprattutto, nel romanzo "Il sentiero dei nidi di ragno". Muore a Siena il 19 settembre 1985.

" [...] Fu in questo clima che io scrissi il mio libro, con cui intendevo paradossalmente rispondere ai ben pensanti: «D'accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po' storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un'elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potreste mai sognarvi di essere!»"

(Dalla prefazione a "Il sentiero dei nidi di ragno", Mondadori 2016, p. XIII)

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